PROPOSTE PER IL PROBLEMA ABITATIVO

Anche nel Municipio 9, come altrove a Milano, la domanda residenziale a carattere agevolato è forte e potrà solo aumentare, se le condizioni economiche dei cittadini non miglioreranno, a causa dell’impatto devastante determinato dalla pausa economica pandemica. La disponibilità di alloggi amministrati da Aler o MM-Casa è insufficiente e le liste d’attesa sono inesauribili. Servono soluzioni innovative, coinvolgendo l’offerta di alloggi privati, a condizioni di canone agevolato con integrazione economica a carico di fondi comunali e/o regionali e garanzie reali da parte del Comune di Milano, circa la restituzione dell’alloggio al proprietario, se richiesta e l’assunzione in carico di eventuali danni prodotti dall’inquilino. Noi ci impegniamo a perseguire con determinazione la ricerca di una soluzione definitiva del problema.

In questi anni abbiamo agito da interfaccia tra i cittadini che segnalavano le loro problematiche (riscaldamento, infiltrazioni, danneggiamenti, spese) ed i gestori; riteniamo sia indispensabile ridurre i tempi di assegnazione e la lotta all’abusivismo che risulta una doppia violenza, nei confronti di chi rispetta le regole e resta in attesa dell’assegnazione di un alloggio. Considerato il numero dei morosi e la scarsità dei fondi ricevuti, sempre più esigui, riteniamo opportuno rilanciare l’idea, dell’assegnazione di un numero contingentato di alloggi che necessitano di una ristrutturazione, a persone in graduatoria che si offrono per la ristrutturazione, anticipando la somma da scontare sull’affitto, negli anni successivi; in questo modo si limiterebbero le occupazioni abusive e si garantirebbero introiti da poter reinvestire nella manutenzione.

Con l’istituzione dell’Eco bonus 110%, i gestori hanno iniziato una serie di riqualificazioni necessarie che, come emerso da una presentazione effettuata nel corso di una Commissione Municipale, prevedono ingenti investimenti; cureremo che questo percorso avviato, porti i risultati prefissati. Crediamo inoltre che la pandemia, non ancora terminata, lascerà il segno sull’occupazione; quindi riteniamo sia necessario pensare ad un nuovo Piano Casa; investimenti per la costruzione di nuovi alloggi, tenendo conto dell’aumento di persone con disabilità e nuclei familiari meno numerosi.