25 SETTEMBRE VERSO UN FUTURO OSCURO
30/08/2022
Il 25 settembre prossimo venturo l’Italia va alle urne per eleggere i suoi rappresentanti in Parlamento. Un’occasione per cambiare le cose, per rinnovare il Paese, e Dio sa se ne ha bisogno, ma non sarà così, perché gli interpreti della commedia all’italiana sono sempre gli stessi, apparentemente spaccati tra una sinistra ormai irriconoscibile per quanti provengono dalla vecchia sinistra social comunista ed una destra altrettanto mutata rispetto alla destra di impronta cattolica di tanti decenni fa, variegata di sfumature liberali e socialiste.
Alle urne si presentano quindi due schieramenti, ma anche tre, o quattro, visto che al polo della destra, ormai quasi storica, di Berlusconi, Salvini e Meloni (i nomi dei partiti sono diventati irrilevanti), ed alla sinistra camaleontica del PD e delle sue frange si oppone il nuovo “terzo polo” di Calenda e Renzi, mentre a lato della sinistra corre in solitaria, ma in coda, ciò che resta del movimento di Grillo, con alla testa Giuseppe Conte.
Dire che gli elettori italiani siano perplessi di fronte a queste alternative è dir poco:
. I programmi dei concorrenti sono assimilabili, con qualche differenza ma molto in comune
. I diversi leader, per motivi diversi, non godono di simpatie di massa importanti
. Ormai sono tutti europeisti, anche quanti non lo erano, con trascurabili eccezioni tra le frange
. Sulla politica estera sono tutti allineati, qualcuno obtorto collo, altri più convintamente
. Tutti allineati sulla politica energetica, salvo i 5 Stelle a cui resta solo quella bandierina
Questo a grandi linee, naturalmente.
Tenuto conto di tutto, l’astensione appare a molti la scelta migliore, e tuttavia è ben presente la consapevolezza dell’impotenza di una scelta astensionistica a fronte dei problemi spaventosi che abbiamo di fronte, di cui si era persa la memoria:
. crisi energetica grave come non mai, fatta non solo di prezzi ma di disponibilità vera e propria
di materie prime.
. inflazione a due cifre, una situazione di cui hanno memoria solo i più anziani, figli della Lira
. guerra aperta in Europa, tra Russia ed Ucraina, con una minaccia incombente su tutto il
continente, anche di natura nucleare.
. pandemia dormiente, ma non esaurita, accompagnata da nuove epidemie minori, per ora
. debito pubblico galattico, perché dire stellare non basta più
. drammatica disoccupazione alle porte, per la chiusura di troppe aziende incapaci di sostenere
i nuovi costi dell’energia.
. svalutazione della moneta europea che si cambia oggi alla pari col dollaro, accusando una
perdita di valore del 20% nel corso di pochi mesi.
Di fronte ad un tale scenario lo stimolo è quello di aggrapparsi a qualcosa, a qualsiasi cosa, purché capace di interrompere in qualche modo, anche a suon di errori non irreparabili, il corso degli eventi.
Per chi scrive e per quanti parteciparono al progetto politico di “Alcentroicittadini” con la speranza, disillusa, di mantenere almeno il controllo del Municipio 9 di Milano, la scelta obbligata è a destra, anche se a molti, probabilmente, questa destra non piace affatto, perché in cuor loro pensano ad una cosa diversa, ancora collocabile a destra per alcuni valori condivisi, ma una destra di stampo liberale, autenticamente democratica e non statalista.
Alcuni miei amici di area liberale hanno guardato con interesse al Terzo Polo, in particolare alla figura di Carlo Calenda. E’ un interesse che comprendo, perché tra tutti i personaggi che calcano la scena politica è quello che parla più di altri con un linguaggio schietto e pragmatico.
Il suo punto debole sono le sue origini a sinistra, ed il richiamo della foresta rossa che recentemente ha ben mostrato di percepire ancora.
Sono certo che, se i due schieramenti di destra e sinistra uscissero più o meno paritari da queste elezioni ed il Terzo Polo diventasse determinante per la formazione di un governo, la scelta di Calenda andrebbe a sinistra, riconsegnandoci nelle mani di chi ha contribuito in questi anni alla rovina del Paese. Questa certezza mi tiene distante da Calenda, pur provando un grande imbarazzo se mi giro dall’altra parte, verso destra. Ma c’è poco da scegliere, purtroppo, e DOBBIAMO SCEGLIERE, e la sinistra non è una via praticabile per noi.
Un commento a parte lo merita Carlo Cottarelli, una persona verso la quale nutrivo, e nutro ancora, stima per le sue qualità di economista, che si è candidato come indipendente, lui dice, con +Europa, il poltronificio costruito da Emma Bonino e Benedetto Della Vedova, mentre in TV viene genericamente accreditato come candidato del polo della sinistra.
Un uomo che non ha voluto digerire questa destra, per avvelenarsi invece con questa sinistra, accampando la scusa di un contenitore europeista di maniera come la formazione Bonino-Della Vedova. Non lo prendo in considerazione. E’ stata una delusione, per me, che lo vedevo bene come primo ministro di un qualsiasi futuro governo, al posto di Draghi, che suppongo non abbia progetti di proseguimento della sua attuale investitura, anche se viene tirato per la giacchetta.
Questo lo scenario politico imminente, prima che sopraggiunga il più gelido inverno di cui abbiamo memoria dal 1945 in poi.
Ing. Franco Puglia
31 Agosto 2022